Villa Bossi
Villa Bossi, storica villa di Bodio Lomnago, è un complesso architettonico composto da un tipico impianto del Cinquecento e un’importante ala riedificata nel Settecento, e consta di quarantasei stanze. È un edificio vincolato ai sensi della legge per la tutela dei beni architettonici nazionali, tra i quali è classificato come “edificio di particolare importanza storica”.
La casa dei Bossi di Bodio è stata costruita nel 1538 intorno a una struttura precedente, probabilmente un fortilizio medievale dotato di una torre di avvistamento, ed è appartenuta alla famiglia Bossi per oltre quattro secoli, fatto raro e di particolare interesse storico.
L’ala settentrionale della villa, che dà sulla strada e sul Lago di Varese, era adibita agli affari della famiglia, tra cui quello di caneparo, cioè concessionario della vendita del sale. Per la conservazione del pesce, i pescatori percorrevano l’imponente Viale dei Pioppi che collega il lago alla villa e acquistavano il sale dai Bossi.
Il corpo di fabbrica a sud era costituito, in quei secoli, solo dalla Casa del Torchio, ambiente seminterrato in cui erano pigiate le uve provenienti dai terreni della famiglia coltivati a vigne. Dopo un’intensa ristrutturazione questo luogo, oggi chiamato Antica Cantina, ha ritrovato il fascino cinquecentesco.
Intorno alla metà del Settecento la famiglia Bossi si trasferì con i propri affari a Milano, e decise un profondo ripensamento della villa per trasformarla in una dimora di villeggiatura, ad uso esclusivamente residenziale. Edificò dunque, a sud, sul sedime della Casa del Torchio, una nuova ala in tipico stile settecentesco, e con l’intento di trasferire a sud anche l’accesso alla villa lo corredò di un magnifico Giardino all’Italiana.
Al giardino si accede attraversando il grande parco che sorge sulla collina detta La Mirabella, nel quale – durante i secoli – sono cresciuti alberi di pregio.
All’inizio dell’Ottocento venne aggiunto un nuovo corpo per separare la corte principale dal cortile rustico, e venne adibito a rimessa per le carrozze e le attrezzature per la caccia.
Un altro elemento architettonico di rilievo è la torre, che permette di riconoscere Villa Bossi fin da Varese. Crollata in epoca precedente questa venne ricostruita, più alta, nel 1844, precoce esempio neogotico di famiglia lombarda che ispirò la propria dimora di campagna all’idea del castello.
Nel Novecento l’ultimo dei Bossi vendette Villa Bossi al grande soprano Gina Cigna, una delle più importanti protagoniste del panorama lirico novecentesco, più tardi riconosciuta come “la massima interprete del ruolo di Turandot nel Novecento”.
Dalla Cigna la villa passò nelle mani della famiglia milanese dei Gadola-Beltrami, che l’hanno conservata con attenzione evitando il degrado dei suoi ambienti. Durante la seconda guerra mondiale Filippo Beltrami sentì il dovere di lottare tra le fila dei partigiani, e morì combattendo in Piemonte. Fu ricordato come “il Capitano”, e Bodio Lomnago gli ha dedicato una via.
Nel 2007 la famiglia Bizzi ha acquistato Villa Bossi e l’ha sottoposta ad un importante restauro conservativo, con l’obiettivo di trasformarla in un centro internazionale della musica.
A Villa Bossi la società BIZZI – Strumenti Storici a Tastiera costruisce clavicembali, fortepiani e restaura pianoforti antichi (www.bizzi.com), l’Accademia Europea Villa Bossi organizza master class di musica e teatro, visite guidate, concerti e spettacoli teatrali (www.accademiavillabossi.com). Infine questo luogo di cultura e accoglienza è anche un punto di riferimento per l’organizzazione di eventi privati e aziendali (www.villabossi.it).
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