Villa Bossi
Villa Bossi, storica villa di Bodio Lomnago, è un complesso architettonico composto da un tipico impianto cinquecentesco con un’importante ala riedificata nel Settecento. L’edificio consta di quarantanove stanze ed vincolato ai sensi della legge per la tutela dei beni architettonici nazionali, tra i quali è classificato come “Edificio di particolare importanza storica”.
La casa dei Bossi di Bodio è stata costruita a metà del XVI secolo intorno a una struttura precedente, probabilmente un fortilizio medievale dotato di una torre di avvistamento, ed è appartenuta alla famiglia Bossi per oltre quattro secoli, fatto raro e di particolare interesse storico. L’ala settentrionale della villa, che dà sulla strada e sul Lago di Varese, era adibita agli affari della famiglia, tra cui quello di caneparo, cioè concessionario della vendita del sale. Infatti, i pescatori percorrevano l’imponente Viale dei Pioppi che collega il lago alla villa e acquistavano il sale dai Bossi per la conservazione del pesce.
Il corpo di fabbrica a sud era costituito, in quei secoli, dalla Casa del Torchio e dalla sottostante cantina in cui erano pigiate le uve provenienti dai terreni della famiglia coltivati a vigne. Dopo un’intensa ristrutturazione questo luogo, oggi chiamato Antica Cantina, ha ritrovato il fascino cinquecentesco. Intorno alla metà del Settecento la famiglia Bossi si trasferì a Milano, e decise di trasformare la Villa in una residenza di campagna. Edificò dunque, a sud, sul sedime della Casa del Torchio, una nuova ala in tipico stile Austro-Ungarico e, con l’intento di trasferire a sud anche l’accesso alla villa, lo corredò di un magnifico Giardino all’Italiana.
Al giardino si accede attraversando il parco che sorge sulla collina detta “La Mirabella”, nel quale – nel corso dei secoli – sono cresciuti alberi di pregio. All’inizio dell’Ottocento venne aggiunto un nuovo corpo per separare la “Corte Nobile” dal cortile rustico, e venne adibito a rimessa per le carrozze e “stanza dei cani”. Un altro elemento architettonico di rilievo è la torre, che permette di riconoscere Villa Bossi fin da Varese. La parte superiore della torre crollò in epoca precedente e questa venne ricostruita, più alta, nel 1844, precoce esempio della moda del tempo che ispirò molte famiglie a realizzare la propria dimora di campagna nello stile del castello neogotico.
Nel Novecento l’ultimo dei Bossi vendette Villa Bossi al grande soprano Gina Cigna, una delle più importanti protagoniste del panorama lirico novecentesco, più tardi riconosciuta come “la massima interprete del ruolo di Turandot nel Novecento”.
Dalla Cigna la villa passò nelle mani della famiglia milanese dei Gadola-Beltrami. Durante la seconda guerra mondiale Filippo Beltrami, figura di alto valore morale, sentì il dovere di entrare tra le fila dei partigiani, e morì combattendo in Piemonte. E’ ricordato come “il Capitano”, e Bodio Lomnago gli ha dedicato una via.
Nel 2007, la famiglia Bizzi ha acquistato Villa Bossi e l’ha sottoposta ad un importante restauro conservativo, con l’obiettivo di trasformarla in un centro internazionale della musica.